“Ti prego non lasciarmi!” – la paura dell’abbandono

Lo schema dell’abbandono è caratterizzato dalla convinzione di perdere le persone amate e di rimanere per sempre senza legami affettivi: si è certi che tutti coloro a cui si tiene di più presto o tardi ci abbandoneranno, si ammaleranno e moriranno, ci lasceranno per qualcun altro, si comporteranno in maniera imprevedibile o in qualche modo ci lasceranno all’improvviso.  Ci si aspetta di essere lasciati e che ciò non avrà mai fine. Si teme pertanto un destino di completa solitudine.

Cosa comporta questo schema?

Una costante paura e uno stato di continua vigilanza volto alla ricerca di qualsiasi segnale che confermi il timore di essere stati abbandonati. Tale timore si attiva solitamente nelle relazioni intime ed è associato ad emozioni di ansia (paura di perdere qualcuno da un momento all’altro),  tristezza (quando si perde o si pensa di aver perso qualcuno) e rabbia (nei confronti della persona che ci ha lasciato). Il comportamento sarà caratterizzato generalmente da:

  • Un attaccamento eccessivo alle persone care
  •  Possessività e controllo
  •  Tendenza ad accusare gli altri di averli abbandonati
  •  Gelosia e atteggiamento competitivo nei confronti dei possibili “rivali”
  • Evitamento di qualsiasi tipo di relazione intima

Inoltre, lo schema dell’abbandono può portare a creare legami con persone instabili (ad esempio persone che non vogliono impegnarsi o che hanno già un legame sentimentale) da cui con molta probabilità si viene abbandonati. 

Quali sono le origini dello schema dell’abbandono?

Numerose ricerche hanno dimostrato che alcuni bambini piccoli reagiscono alla separazione dalla propria figura di riferimento in modo molto più intenso di altri. Ciò suggerisce che alcune persone potrebbero essere biologicamente più predisposte a sviluppare lo schema di Abbandono.

Tuttavia, tutti coloro che hanno una predisposizione biologica non necessariamente svilupperanno lo schema: ciò dipende in parte dalle caratteristiche dell’ambiente della loro prima infanzia.

Se l’infanzia è stata caratterizzata da relazioni affettive stabili soprattutto con la madre o con altre figure di riferimento, chi è predisposto biologicamente non necessariamente svilupperà lo schema dell’Abbandono. D’altra parte, crescere in un ambiente instabile o costellato da continue perdite (morte o allontanamento di un genitore, divorzio dei genitori, separazione dalla madre o dal padre a causa di un lungo ricovero ospedaliero, mancanza importante di attenzioni o incostanza da parte di un genitore, ecc) può portare a sviluppare questo tipo di schema anche se non si è geneticamente predisposti.  

Cosa può fare la psicoterapia cognitivo-comportamentale?

La psicoterapia cognitivo-comportamentale, attraverso l’approccio della Schema Therapy, cerca di cogliere le tematiche che si nascondono dietro lo schema e aiuta a trovare modalità adattive per soddisfare i propri bisogni.

BIBLIOGRAFIA

J.E. Young, J.S. Klosko (2004). Reinventa la tua vita.

J.E. Young, J.S. Klosko, M.E. Weishaar (2007). Schema Therapy. La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi di personalità.