Procrastinare: perché continuiamo a rimandare?

Procrastinare: perché continuiamo a rimandare?

La procrastinazione è una prassi comportamentale che se praticata con assiduità può diventare una vera e propria abitudine. Per questo motivo è difficile rinunciarvi completamente!

Sarà capitato anche a voi di rimandare un’attività che vi eravate prefissati per poi ritrovarvi a farne un’altra o a cambiare improvvisamente direzione una volta arrivati a un passo dalla meta.

Che cosa significa procrastinare?

La procrastinazione si può definire come quel piccolo intervallo di tempo che intercorre tra il momento in cui pensiamo di affrontare una determinata incombenza e quello in cui, dopo qualche esitazione, decidiamo di rinunciare.  La procrastinazione rappresenta  dunque la nostra zona comfort, ovvero  il punto di ristoro dalle responsabilità della vita di tutti i giorni. Tuttavia, la procrastinazione pur donando una piacevole sensazione di benessere, sollevandoci temporaneamente dallo stress psicofisico, costituisce un ostacolo lungo il cammino della vita perché ci rallenta la marcia facendoci perdere l’orientamento.

Quali sono le conseguenze?

Rimandare ci fa credere di essere sollevati dalle nostre responsabilità, ma il momento di sollievo viene poi pagato in termini di ansia e stress. La serenità sperimentata è completamente illusoria, perché non possiamo cancellare dalla nostra mente ciò che stiamo evitando di affrontare, con conseguente senso di colpa e disapprovazione del nostro comportamento. Pensare alle conseguenze che andremo a pagare alimenta la critica verso noi stessi e la percezione di essere incapaci di agire : “Sono uno stupido!”, “Sono pigro!”, “Sono inutile!”, ecc.

Perché la tendenza a procrastinare è così diffusa?

Perché è possibile! Quante volte siete riusciti ad adempiere ad un impegno all’ultimo momento? Quante volte avete avuto bisogno di più tempo del previsto o avete avuto la necessità di giustificarvi per un ritardo? Eppure ve la siete cavata con conseguenze minime o comunque tollerabili. Nonostante ciò solitamente la scelta di procrastinare genera un forte senso di colpa: l’effetto di sollievo che sortisce è infatti solo temporaneo e se praticata con assiduità può distogliere dai propri intenti. Alla base della tendenza a procrastinare ci possono essere spiegazioni diverse . Ad esempio il timore di non essere all’altezza di fronte a qualcosa di nuovo o particolarmente impegnativo. Certe persone hanno invece la tendenza a rimandare tutto ciò che non amano fare, ricercando attività piacevoli. Altre rimandano perché pensano di non essere in grado di portare a termine certi impegni. Altre ancora rimandano per comunicare agli altri che non sopportano che gli venga detto cosa devono fare.

Come intervenire?

È possibile fronteggiare la procrastinazione attraverso l’apprendimento di tecniche specifiche proprie della Terapia Cognitivo-Comportamentale. Innanzitutto è fondamentale comprendere cosa ci spinge a procrastinare e quali sono gli ambiti di vita in cui la procrastinazione  crea maggiori difficoltà.  Una volta che si è consapevoli delle motivazioni connesse al problema è necessario fare pratica attraverso degli esercizi per modificare le proprie abitudini.

BIBLIOGRAFIA

M. R. BASCO (2018). Prima o poi lo faccio! Vincere la procrastinazione e smetterla di rimandare sempre.