Noia da Coronavirus?

“Cos’è la noia. Forse stare in un luogo e voler essere, nello stesso momento, non in un altro luogo ma in nessun luogo.”

-Stefano Lanuzza

La noia viene spesso descritta come uno stato emotivo negativo in cui l’individuo esperisce: senso di frustrazione, carenza di intenzionalità e una sensazione di dolorosa alienazione dalla realtà percepita come senza senso e inutile. Quando ci si annoia il tempo sembra non passare mai. Esso viene percepito fermo e non responsivo al soddisfacimento dei nostri bisogni, scopi e preferenze.

È la nostra stessa società che rinforza e comunica il significato negativo attribuito alla noia. Essa bombarda la nostra mente di informazioni e diffonde l’idea che dobbiamo in qualche modo tenerci sempre occupati. Il concetto di tempo libero viene quindi trascurato e ci destabilizza in questo periodo di isolamento domiciliare.

E se cambiassimo prospettiva? Quali sono i lati positivi della noia?

La noia è una condizione utile e indispensabile per la nostra salute mentale e per il funzionamento dei nostri processi creativi. I momenti di noia possono essere visti  come una possibilità per ricaricare la nostra mente di attenzione ed energia creativa.  Superato il momento di disagio iniziale,  la noia ci spinge a valutare ciò che abbiamo a portata di mano, per poi scegliere a cosa dedicare tempo ed impegno.

Imparare a tollerare la noia invece che evitarla a tutti i costi è dunque una scelta vantaggiosa. Farle spazio ci permette infatti di aprirci,  alleggerendo la frustrazione, e ci dona la libertà di investire le nostre energie nel presente. Ciò facilita la connessione ovvero la presa di contatto con quel che avviene nel qui e ora che ci permette di notare cosa sta accadendo e di apprezzarne la pienezza: riassaporiamo così la piacevolezza di una conversazione intima con le persone che amiamo, il trasporto del divertimento nel giocare con i nostri figli o nel cucinare, la bellezza di perdersi in una lettura.

Consideriamo la noia come una possibilità per guardarci dentro e restare connessi col presente.

BIBLIOGRAFIA

Russ Harris (2010). La trappola della felicità. Come smettere di tormentarsi e iniziare a vivere

Lisa Lari et al., (2013). La noia nei disturbi dell’umore. Esperienze cliniche di ricerca.