“Mi sento un fallito!”: la paura del fallimento

Lo schema del fallimento è caratterizzato dalla convinzione che le proprie prestazioni in ambito scolastico, lavorativo, finanziario e sociale siano inferiori rispetto a quelle dei propri pari.

Cosa comporta questo schema?

La sensazione di essere inadeguati, stupidi, inetti, privi di talento, ignoranti e falliti. Inoltre si ritiene di non possedere le qualità o le capacità necessarie per ottenere dei risultati positivi. Indipendentemente dall’effettivo status o grado di successo, chi presenta questo schema si percepisce per la maggior parte del tempo un fallito o ha la sensazione che il suo successo non sia legittimo, in quanto pensa di far credere agli altri di essere più competente di quanto lo sia in realtà. Il comportamento sarà caratterizzato generalmente dalla fuga e dalla tendenza a enfatizzare i propri insuccessi: le persone evitano di sviluppare nuove abilità, di affrontare nuovi compiti, di assumersi responsabilità perché credono che “qualunque sforzo sarà inutile”. In altri casi sembrano affrontare attivamente il loro lavoro ma in realtà si comportano in modo da rimandare il momento di farlo: procrastinano, si lasciano distrarre, fanno male il lavoro o non gestiscono in modo adeguato i compiti di cui si sono assunti la responsabilità. Ciò ha l’effetto di confermare la propria opinione di falliti e di alimentare un senso di depressione. Di conseguenza viene meno la speranza riposta nella possibilità di cambiare.

Quali sono le origini dello schema del fallimento?

Questo schema ha origine dal senso di fallimento provato durante l’infanzia:

  • Uno dei vostri genitori era molto critico nei confronti delle vostre prestazioni;
  • Uno o entrambi i genitori erano persone di successo e voi avete finito per credere di non essere all’altezza dei loro standard;
  • Uno o entrambi i genitori erano indifferenti rispetto al vostro successo o addirittura minacciavano di mettersi in competizione con voi oppure temevano di perdervi a causa del vostro successo;
  • Non eravate bravi quanto gli altri bambini a scuola o negli sport e per questo motivo vi sentivate inferiori;
  • Venivate spesso paragonati a un vostro fratello o a una vostra sorella e ne uscivate sempre perdenti;
  • Provenite da un paese straniero, i vostri genitori erano immigrati o la vostra famiglia era più povera o meno istruita rispetto a quelle dei vostri coetanei.
  • I vostri genitori non vi hanno posto limiti sufficienti: non avete appreso l’autodisciplina e il senso di responsabilità

Cosa può fare la psicoterapia cognitivo-comportamentale?

La psicoterapia cognitivo-comportamentale, attraverso l’approccio della Schema Therapy, cerca di cogliere le tematiche che si nascondono dietro lo schema e aiuta a trovare modalità adattive per soddisfare i propri bisogni.

BIBLIOGRAFIA

J.E. Young, J.S. Klosko (2004). Reinventa la tua vita.

J.E. Young, J.S. Klosko, M.E. Weishaar (2007). Schema Therapy. La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi di personalità.